testo e regia di Alessandro Paschitto, ridotto del Mercadante 21/29 novembre.
apparentemente scioto e disimpegnato il testo recitato dai tre bravissimi Raimonda Meravigli, Alessandro Paschitto e Francesco Roccasecca con i loro corpi e la loro voce ed una gestualità consapevole e senza alcuna scena.
I nuovi interrogativi del vivere, ovvero nuovi quanto antichi, ma agiti dalla forza della gioventù, della pandemia, del vuoto politico e progettuale.
il mondo che rappresentano è fatto di domande senza risposta, di gesti senza conclusione, di incontri senza fisicità.
Un filtro fortemente intellettuale ma anche sincero e spontaneo, composto da microquesiti a cui appaiono avvezzi sia in un dialogo tutto interiore che in una diversa modalità di rapportarsi con l’altro.
Non siamo a disagio, seppur di generazioni diverse, in un pubblico catturato da queste semplici verità che ormai appartengono ai più.
Solo una strenua resistenza in un agire piccolo borghese può rendere invadente o incomprensibile quel linguaggio. Un linguaggio perennemente sospeso, contraddittorio, senza una trama.
Si avvia e si interrompe, espone una psicologia o anche una sociologia di nuovo conio, molto appagante, a mio parere, perchè scoperta, senza infingimenti.
Il procedere a volte diventa anche fisico, alterato nei toni, agitato nel corpo. Un picccolo tao dove il vuoto non è paura ed il pieno non è soddisfazione.
Avere semplicemente il coraggio di vivere.
vera vita gioia