Il coraggio di nutrirsi
La dieta mediterranea: non si fa altro che parlare di questo nel mondo dell’informazione nutrizionale. Non c’è che dire, un modo di alimentarsi che contiene una formula di saggezza e di equilibrio. Fatto è che noi umani non siamo più quei signori di qualche decennio, forse secolo, fa. Siamo altro. Respiriamo aria inquinata, viviamo di stress, non abbiamo certezze di alcun tipo, mangiamo cibi contaminati, tutti.
Spendiamo centinaia di euro al mese per acquistare prodotti bio, tra cui carne, formaggi e verdure, pasta, pane e dolci, oltre a saponi, cosmetici e carta igienica. Condiamo con oli certificati e beviamo latte bio o sostitutivi, avena, farro, mandorla, riso, cocco.
La dieta mediterranea è ormai una sbiadita memoria iconografica che ci permettiamo a volte, quando andiamo a fare la spesa in qualche paesello sperduto dove le mucche e le galline e le pecore mangiano erbe e grani bio, le verdure sono coltivate senza concimi chimici e la pasta viene fatta da grano del campo, pestato con una macina paesana. E altra roba del genere.
Ci piacerebbe, ma non è più possibile e chissà se lo sarà mai più, mangiare un piattone di pasta al sugo di carne con contorno di insalata e fritto misto e dolci di ricotta. Non possiamo più farlo, a meno che non riusciamo a tracciare il percorso e l’origine delle materie prime, a meno che non decidiamo di intossicarci per bene.
Inoltre, appunto, la carne aumenta il rischio di malattie cardiovascolari così come i formaggi e gli zuccheri in genere.
Di tutto questo si parla ovunque, non sto raccontando nulla di nuovo. Non c’è talk o rivista o sito o blog che non ci rimbecillisca con notizie nutrizionali, a volte veramente senza autorevolezza.
Io direi qualcosa, giusto per cominciare. Cominciamo ad innamorarci di elementi semplici, anche provenienti da altre culture. Iniziamo a guardare al mondo come fonte di ispirazione per ogni cosa, anche per uscire dal ghetto, spesso prezioso, delle nostre tradizioni.
Senza sovrastimarla, buttiamo uno sguardo sull’estremo oriente, giappone, cina, vietnam; sul medioriente, egitto, siria, libano, tunisia, marocco.
Ci sono fonti di gusti e spezie medicamentose, culture millenarie che hanno fatto ricorso ad erbe ed essenze per guarire nel corpo e dare leggerezza e sensibilità alla mente. Faremo poi man mano insieme una carrellata.
14/12/2016