Il 17/18/19 marzo, al nuovo teatro sanità (nts’)a Napoli, un’irresistibile commedia tratta dal romanzo “Magic People” di Giuseppe Montesano, edito nel 2005 da Feltrinelli. Lo scrittore stesso ha curato la drammaturgia di questo lavoro messo in scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli. Si tratta di una serie di scene recitate da eventuali condomini di un qualche edificio surreale, ove miseria, paure, desideri, cinismo, povertà, ricchezza e mancanza di scrupoli sono rappresentate dai quattro attori che si sono alternati impersonando, seppur abbigliati in elegantissimi smoking, uomini, donne o ragazzi, improbabili, ma estremamente efficaci ed esilaranti. I tratti dei racconti del tutto fuori misura: insistenza di figli stupidi e viziati che incitano i padri ad indebitarsi per fare acquisti lussuosi ed inutili, giovanotti, prole di genitori smodatamente ricchi, che si raccontano le loro insulse pulsioni verso desideri folli e apparentemente utopici, padri impauriti dalla voracità della famiglia senza controllo, frivolezza ostentata da individui senza alcuna ragionevolezza, o il professionista lucido ed intellettuale completamente sconfitto dalla follia dei suoi vicini immersi in ogni forma di illegalità.
Parlare di personaggi mostruosi è riduttivo, questa è una storia di ogni giorno, storia che accade per strada e nelle case e viene talora raccontata dai media suscitando, a dire il vero sempre in misura minore, reazioni scandalizzate o forse sdegnate di un osservatorio apparentemente sano. Ma proprio questo ci descrive mirabilmente la serie dei magic people, che ciò che è raccontato sul filo dell’assurdo è esattamente uno spaccato del mondo che ci circonda ed in cui siamo immersi, fatto di sregolatezze, illegalità, spesso efferatezze. Il mondo globalizzato che schiaccia i più invece che elevarli, che immiserisce materialmente, moralmente, emotivamente. I quattro attori hanno recitato queste nevrosi in maniera straordinaria, ci hanno divertito ed atterrito allo stesso tempo, hanno espresso, con gesti e sguardi, tutta una drammaticità, con la consapevolezza degli artisti evoluti e, forse, da napoletani vissuti nel vero teatro di una città difficile, seguendo la narrazione di un napoletano, scrittore di cose della sua città difficile.
L’nts’, sotto la direzione artistica di Mario Gelardi, da qualche anno ospita e inventa spettacoli dirompenti con personaggi del teatro e della cultura di spicco che si avvicinano, in maniera militante, a questo luogo, chiesa di San Vincenzo, chiesa del settecento e nelle viscere del quartiere più narrato dalle cronache della malavita, la Sanità, appunto.
20/3/2017