Sono laica, ma non dimenticherò mai una frase pronunciata da papa ratzinger nella sua ultima omelia da porporato il 18 aprile 2005:”avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.
Questo discorso, anzi questo tratto di dicorso, ha definitivamente sistematizzato il mio pensiero politico ed esistenziale.
Esponenti politici, capi di partito, leader di movimenti si muovono spesso secondo una logica opportunistica, cambiano le carte in tavola, girano le frittate a proprio piacimento. Gli stessi califfi dell’ isis forzano la legge del corano per trarne una motivazione da inculcare agli adepti ed indurli a commettere gesti di pura brutalità.
Bisogna insegnare in fretta ai neonati qual’è il nuovo scandaloso mutamento semantico dei termini fede, credo, moralità, ideale, perchè facilmente vengono classificati come ottuso fondamentalismo, fornendo in cambio il verbo di bonario relativismo come offerta ideologica del terzo millennio.
Cambiare idea su una base di serietà di intenti ed estrema lealtà è segno di intelligenza, ma cambiare le carte in tavola per puro opportunismo è un’assoluta oscenità. Purtroppo l’assopimento provocato dai like di facebook ed affini, orientati da seduttori prossimi alle stature dei dittatori, dilaga e, se non opponiamo una cultura solida antirelativista e di profondità, perdiamo millenni di intelligenza.
10/1/2017