wolfgang laib
Ho visto in questi giorni una mostra molto bella alla galleria di alfonso artiaco a napoli.
Il lavoro di wolfgang laib.
In uno spazio molto suggestivo come quello della galleria, dalle stanze ampie e dai soffitti di oltre sei metri, il lavoro piccolo, delicato di laib giganteggia. La valenza che mi ha affascinato è quella spirituale che, attraverso forme semplici e raffinatezza cromatica, risolve, con una sintesi esperta, la pur sempre complessa installazione di una mostra. L’artista resta tenue nel giallo del polline, nel beige caldo della cera e nel bianco grigio del riso. Ci offre il nutrimento per gli occhi e per l’anima e con le giocose barchette dorate ci traghetta dalla nostra dimensione immobile verso la leggerezza delle altezze spirituali, su cui l’artista lavora da sempre.
Le opere sono belle e oltre a ciò ci aiutano, con il messaggio universale che la vera arte contiene, a staccarci dai pensieri grevi verso una dimensione senza dimensioni, in cui sentirsi in unisono con il creato.
A volte le mostre d’arte contemporanea hanno davvero una sorprendente semplicità e collegano l’estetica con l’assoluto.
5/12/2016